Paesaggi 1940-1950
Questo periodo della pittura di Aloi non è stato
particolarmente analizzato dalla critica, ma si può definire di sottile metafisica.
Sottile poichè i paesaggi rappresentati siano essi naturali (spiagge, nature morte) o
artificiali (le case e la città) rappresentano oggetti e situazioni del tutto
"normali", ma ambientati con una luce, in un'atmosfera che li rende irreali,
delle "visioni". Qui la composizione, il gioco dei volumi e dei colori, la
mancanza assoluta di tracce dell'umanità (persone, oggetti che ne rivelino la presenza)
rendono questi dipinti un tentativo di sottrarre gli oggetti alla loro realtà quotidiana
con l'intento di meterli in una dimensione atemporale ed assoluta, come fossero fondali
teatrali.
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