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Autoritratti
di pittori italiani del Novecento
In questa pagina sono raccolti alcuni autoritratti spediti
dai pittori interpellati da Aloi in occasione del progetto editoriale "Dizionario
illustrato di pittori, scultori e incisori italiani moderni" mai portato a termine.
(vedi Archivio Aloi)
Il materiale qui riportato è inedito e fa parte dell'archivio familiare degli eredi Aloi.
Ad ogni pittore raffigurato si affianca una breve biografia.
Amorelli Alfonso:
Autoritratto
Bellotti Giulio
Severino: Autoritratto
Brindisi Remo:
Ritratto del pittore Breddo Gastone
Viani Lorenzo: Ritratto del
pittore Nonni Francesco
Amorelli
Alfonso. Nato il 6 novemre 1898 a Palermo, ivi deceduto il 15 novemre 1969.
Fu insegnante dell'Istituto Statale d'Arte. Dal 1928, anno in cui esordì con una
personale alla galleria Micheli di Milano, partecipò alle mostre nazionali ed
internazionali di pittura tra cui: la Biennale di Venezia dalla XVII alla XXII (nella XII
presente con una sala personale); la Internazionale di Barcellona (Spagna) nel 1932; la
Mostra mondiale di Parigi nel 1937; la Mostra del Mezzogiorno tenutasi a Roma nel 1953 ed
altre. Tenne personali a: New York, alla Modern Art Gallery nel 1933; alla Gurlitt di
Berlino nel 1937; alla Staats Bauschule di Niemburg nel 1956; a Roma, alla Galleria San
Marco negli anni 1960, 1965, 1967; a Palermo, nel 1963 alla Galleria del Chiodo, alla El
Harka nel 1964; Realizzò decorazioni in numerosi edifici pubblici e privati in Italia e
in Germania. Suoi dipinti sono conservati in collezioni publiche e private. Nella sua arte
tese a raffigurare il reale portandolo, pur senza farlo diventare allegorico, verso il
valore simbolistico.
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Autoritratto di Amorelli Alfonso,
1945, carboncino su carta
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Bellotti
Giulio Severino. Nato il 25 maggio 1900 a Bergamo, deceduto a Milano il 10
maggio 1964. Fu allievo di Ponzano Loverini all'Accedemia Carrara di Bergamo, ove ottenne
una medaglia d'oro ed il Premio Piazzoni e ove insenò dal 1924 al 1927. Nel 1939 si
trasferì a Milano, ove tenne nel 1941 la sua prima peronale alla Bolzani. Epose in varie
mostre in Italia e all'estero. Alla Galleria d'Arte Moderna di Milano esiste un Paesaggio
d'Autunno, premio-acquisto del Comune di Milano. Alla Mostra nazionale di Terni (1950)
venne premiato per il quadro Testa di Cristo. Nella primavera 1950 alla Mostra Città di
Gallarate ottenne successo con Fanciulla che si pettina. Nel 1951 ebbe la medaglia
d'argento dell'Accademia di Belle Arti di Perugia; due anni dopo tenne con successo una
personale alla Galleria Gussoni di Milano. Era scrittore e si occupava di critica d'arte
(è suo il saggio su Pelizza da Volpedo nella collezione i Maestri del colore) Ha opere in
raccolte pubbliche: alla Galleria d'Arte Moderna di Milano, alla Carrara di Bergamo,alla
Quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano. Come affreschisca eseguì la facciata della
chiesa di Sant'Aalessandro della Croce in Bergamo, il ciclo della vita di sant'Antonio
nella ciesa Francescana di Salsomagiore; e pitture murali, con composizioni di ampia
stesura in chiese della Lombardia, del Piemonte, della Liguria. Saltuariamente coltivava
l'incisione all'acquaforte. Nel novembre 1963 tene la sua ultima personale alla Galleria
della Torre a Bergamo.
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Autoritratto di Bellotti Severino,
s.d., china su carta
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Breddo
Gastone. Nato a Padova il 15 giugno 1915, vive ed opera a Firenze d a
Calenzano di Prato. E' titolare di cattedra di pittura e direttore dell'Accademia di Belle
Arti di Firenze. Le sue opere pittoriche sono state presentate nei maggiori centri, con
personali o nelle rassegne di gruppo, in Italia, Germania, Turchia, Giappone, Vietnam,
Spagna, Americhe, Egitto, Francia, Israele, Norvegia, Polonia, Africa. Alla Biennale
veneziana ha partecipato nel 1940 e dal 1948 al 1958, in questa edizione ospitato con una
sala personale. Alla Quadriennale di Roma si è presentato in varie edizioni; alla ottava
ha avuto una parete personale. Ha avuto la assegnazione di numerosi premi, fra i quali:
l'Internazionale Curlandese, nel 1938; il premio in tre edizioni della Biennale di
Venezia; il premio al Fiorino di Firenze (in varie edizioni); al Maggio di Bari; al Premio
Michetti; nel 1965 per l'incisione, a Venezia; il premio Feltrinelli alla XXIV Biennale di
Milano; la Gerla d'oro di Pontremoli, nel 1969, quale benemerito della cultura. Sue opere
sono presenti nelle Gallerie nazionali e nei Musei di Roma, Firenze, Venezia, Bologna,
Trieste, Torino, Milano, Padova, Taranto, Bari, Cortina d'Ampezzo, La Spezia, Spotorno,
Lucca; come pure presso collezioni private italiane e in Francia, America del Nord e del
Sud, Jugoslavia, Germania. Ha illustrato, con altri artisti, «Uomo del mio tempo» di
Salvatore Quasimodo, ed il volume di Eugenio Montale «Cinquant'anni di poesia » con
dieci litografie. Egli è scrittore d'arte e collabora a quotidiani e
riviste, sino dal 1937. Una copiosa letteratura è stata dedicata alla sua attività
artistica.
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Ritratto del pittore Breddo Gastone del pittore Brindisi Remo,
china su carta
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Nonni
Francesco. Nato a Faenza il 4 novembre 1885. Dapprima intagliatore, studiò
qualche tempo alla locale scuola di Antonio Berti, ma può essere considerato autodidatta.
Nel 1906, all'Esposizione Internazionale tenutasi a Milano in occasione dell'apertura del
nuovo Valico del Sempione, figurarono le sue prime incisioni in legno per illustrazione di
novelle. Da allora, proseguì tenacemente nella italianissima arte della xilografia,
diventandone un maestro, tanto da poter, negli anni dal 1924 al 1926 esser chiamato a
dirigere il periodico « La xilografia ». Suoi lavori sono apparsi alle più importanti
mostre: a Roma nel 1911, per l'Esposizione in occasione del Cinquantenario dell'Unità
d'Italia; a Venezia nel 1910, 1912 e 1914, a Londra nel 1916, a Torino, Firenze, Parigi,
Stoccolma. Chiamato alle armi per la prima guerra europea, cadde prigioniero e trasse
dalla sua dolorosa situazione nuove elevate ispirazioni d'arte, che raccolse in un alburn,
Cellelager. Fra i suoi lavori passati per esposizione si rammentano: Il cantiere a Rimini;
Uscendo dalla Fenice; Libellula; Maschera stanca; Et nos cedamus amori; Le Grazie, e le
xilografie colorate: Il giogo; Il mosto; Al mercato; Un volo. Per qualche tempo il Nonni,
che è anche valente ceramista e non sdegna i pennelli, insegnò xilografia all'Istituto
di Belle Arti di Roma.
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Ritratto di Nonni Francesco
del pittore Viani Lorenzo
china su carta
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Viani Lorenzo.
Nato a Viareggio il l novembre 1882, morto al Lido di Roma il 2 novembre 1936. Ha studiato
a Lucca, in quell'Istituto di Belle Arti, nel quale ha avuto a maestri Michele Mancini e
Plinio Nomellini; ma, spirito inquieto ed avventuroso, si è fomato da solo, in lunghi
viaggi intrapresi anche a piedi, durante i quali non perse mai tempo, diventando così
efficace ed audace disegnatore, esecutore di indovinati schizzi raffiguranti di preferenza
i reietti dell'umanità, gli umili, i fanciulli. Esordì all'Esposizione di Arte Toscana
tenutasi a Firenze nel 1902, con un dipinto acquistato dallo scultore Clemente Origo. Da
allora partecipò, con crescente fortuna, a tutte le più importanti manifestazioni
artistiche in Italia ed all'estero. Nel 1906 si recò a Parigi, dove visse e lavorò,
esponendo tra gli artisti d'avanguardia ed al Salone d'autunno, dal quale, per una serie
di opere di soggetto parigino, gli fu conferito il titolo di « sociétaire». Durante la
prima guerra europea eseguì riusciti disegni di scene belliche e ritrasse specialmente i
prigionieri. seguendo sempre la sua tendenza che lo portava alla rappresentazione delle
miserie dell'umanità. E fu appunto alla mostra delle « Impressioni di Guerra » del
1918, a Milano, che il Viani fu notato e apprezzato anche in Patria. Nel 1920, col grande
dipinto La Benedizione dei morti del mare, attualmente nella Podesteria di Viareggio, egli
vinse il premio del Municipio di Venezia. Le sue opere sono in molte importanti raccolte
pubbliche e private: L'epidemia, nella Galleria d'Arte Moderna di Milano con Vecchi
mendicanti; Vecchi coniuigi; Piazza di Giustagnana; due disegni di guerra, pure in quella
di Milano; In trincea; Vele al vento; Soldato austriaco; Funerali di un anarchico; Ecce
homo; Il camàlo e Il balena del villaggio, con quattro tempere: Le marionette; Il
decaduto: il bimbo e Il pescatore, nella Galleria d'Arte Moderna « Paolo e Adele Giannoni
di Novara; altri lavori nella Galleria d'Arte Moderna di Bologna e (disegni) nella
Galleria degli Ufflizi di Firenze. Lungo è l'elenco dei suoi lavori - quadri ad olio, a
tempera, pastelli, disegni passati per esposizioni e specialmente alle Biennali Veneziane.
Il Viani ha collaborato con propri disegni ad importanti riviste italiane e
straniere. All'attività artistica associò un'originale attività letteraria. che ha
richiamato su lui, per la spontaneità e l'originalità del suo stile, l'attenzione del
pubblico; suoi libri sono anche stati premiati. Suoi saporosi articoli apparirono su
quotidiani e riviste italiane.
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Lettera di accompagnamento del ritratto di Nonni autografa
(clicca per ingrandire)
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Brindisi Remo.Nato
a Roma il 25 aprile 1918. Nel 1941 si trasferì a Firenze; dal 1946 vive ed opera a
Milano. Si diplomò presso l'Istituto del Libro di Urbino, perfezionandosi in tecnica
calcografica. Espose alle Biennali veneziane dal 1948 al 1958, ed alle Quadriennali di
Roma. Nel 1952 era presente a Parigi alla Motra del secondo Novecento: alle mostre
italiane a Il Cairo e ad Atene organizzate dalla Biennale di Venezia;a Stoccolma, Madrid e
Boston alle mostre organizzate dalla Galleria del Naviglio di Milano; alla mostra di
Denver organizzata dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma e poi a Friburgo e Monaco di
Baviera con la Galleria Totti di Milano. Il suo aperto dissenso da un certo realismo in
arte lo colloca tra coloro che in Italia per primi hanno sentito la necessità di nuove
immagini figurative ed egli è considerato come l'antesignano della nuova figurazione».
Fra le sue molte personali ricordiamo quelle tenute: a Firenze nel 1941 alla Galleria
Santa Trinità; nel 1955 alla Galleria Moderna di Milano nel 1956 alla Socrate di Biel;
nel 1957 alla FascianiEscher di Locarno. Egli ha poi ulteriormente approfondito il suo
modo espressivo con grandi opere corali.. Gli sono stati assegnati: il premio Orvieto per
l'incisione nel 1941 ; il prernio Santa Caterina da Siena nel 1949; il premio Terni nel
1952. Nel 1965 ha partecipato a Civitanova Marche alla Triennale dell'Adriatico per la
grafica e la scultura e sempre in questo anno la Galleria Garlevaro di Genova allestiva
una mostra Omaggio a Brindisi, nel 1967 esponeva al Finch College Museum di New York e
alla Biennale d'Arte Sacra di Jesi. Le sue opere sono state presentate con personali, con
mostre antologiche ed in rassegne di giuppo a carattere nazionale ed Internazionale nei
maggiori centri. Sue opere sono collocate in numerose collezioni nazionali ed estere:
nelle Gallerie e nei musei d'Arte Moderna dei maggiori centri culturali di tutto il mondo.
Cospicua anche la sua produzione nel campo della grafica (incisioni, litografie,
serigrafie), che è stata spesso raccolta in cartelle monografiche di pregio.
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