sfuma1.jpg (703 byte)
Home
La vita

Tema
I critici
Le esposizioni

I libri
Archivio Aloi

Album di famiglia
Bibliografia

sfuma3.jpg (593 byte)
Le opere
I disegni
Nature morte
Impressioni '25-'50
Impressioni '60-'80
Paesaggi '40-'50
Gli astratti
Ritratti e figure
Le stampe
La grafica
La scultura
Gli sbalzi
Opere pubbliche
Opere in vendita
sfuma4.jpg (632 byte)
Autoritratti pittori
Curiosita'
Curatore del sito
E-mail

I critici

Questa pagina raccoglie alcuni brani di critici d'arte, pittori e uomini di cultura che hanno scritto articoli, saggi e introduzioni ai fascicoli delle mostre personali.
I brani vengono presentati in sequenza e per facilitarne la lettura sono stati dotati di un titolo che ne evidenzia l'autore e ne descrive sommariamente il contenuto:

L. Borgese - L'arte come mestiere
R. Bossaglia - Naturalismo come astrazione
A. Pica - Le opere di Aloi come architetture
Cerrina - Pittura misurata, ma che tende al surreale
L. Dudreville - Io e Aloi amici
L. Dudreville - Aloi pittore "Realista" del bello
Titta Rosa - Aloi, Leonardo e la scienza
Titta Rosa - La pittura plastica

Alla fine di ogni brano fra parentesi vi è segnalato autore e anno di pubblicazione: per un riferimento bibliografico completo si rimanda alla bibliografia, settore saggi monografici

 

L. Borgese - L'arte come mestiere

"Aloi è sempre preoccupato del mestiere austero e della perfezione formale con una nobiltà da diventare quasi orgoglio e una intensità da diventare quasi cupezza. Da trent'anni vive a Milano; ma questo suo temperamento da siciliano che prende tutto terribilmente sul serio, con coscienza quasi tragica, dando un senso eccessivo e troppo peso alle cose, questo suo temperamento non è venuto mai meno.
I suoi innumerevoli disegni costituiscono un giudizio dettagliato e accanito, serrato e conciso, senza pietà alle volte, di uomini, donne, animali, piante,strutture, oggetti. L'ansia della conoscenza e della rappresentazione reale e quasi scientifica, in lui è viva e tormentosa come in certi rinascimentali."(L.Borgese, 1950)

(top)

 

R. Bossaglia - Naturalismo come astrazione

"Il naturalismo di Aloi è così incantato e puro che un passo breve lo separa dall'astrazione; le cose appaiono sotto il suo pennello così limpide o così leggere che ci si rivelano come non fossero mai dentro il fluire del tempo. Parimenti le sue forme sbalzate, o realizzate con varie tecniche nel metallo, assumono connotati d'astrazione, se usiamo l formule di convenzione corente;  ma sono come immagini naturali regredite alle loro strutture elementari, o tracce sulla sabbia di presenze trascorse"(R.Bossaglia 1986)

(top)


A. Pica - Le opere di Aloi come architetture

"...la pittura, o il disegno, di Aloi possono anche, talvolta spegnersi un poco e apparire cromaticamente sommessi, e tal'altra invece ricorrere a contrasti eccessivmente drastici, quasi urlanti, di colori o di toni e di volumi, senza che mai il ritmo veramente si spezzi, snza che mai la concinnità architettonica- che è quanto dire la musicale corrispondenza e connivenza delle parti- venga meno.
Una natura morta, studiosamente composta e preziosamente "inventata", uno scattante nudo femminile, un vasto paesagio di pianura, le ondulazioni orizzontali di Venezia o le singhiozzanti verticali di queste casette di Amsterdam o di Rotterdam, sono sempre ed egualmente, per Aloi, il motivo segreto di una architettura, o il ritmo palese di un canto, che diversamente, e con diversa fortuna, possono alzarsi e ordinarsi e modularsi nello spazio, un' architettura o un canto animati soltanto dalla sua fantasia, una fantasia che il tempo non tinge, ma che nemmeno potrebbe mai scolorire.(A. Pica, 1966)

(top)

Cerrina - Pittura misurata, ma che tende al surreale

"Così potessi dinnanzi a queste pitture di Aloi così limpide ed ariose e ben definite, a questi suoi disegni precisi e conchiusi, dimenticare tutto il frasario della critica per renderne l'immagine chiara e precisa con la maggiore possibile semplicità della parola; allo stesso modo che da quando l'ho conosciuto e ho continuato ad interesarmi alla sua pittura ho sempre avuto l'impressione di un artista che vuole vedere ben chiaro in se stesso e nei suoi mezzi espressivi, che non si pone quesiti trascendentali, pago di quella lotta serrata e severa, ma purtuttavvia serena contro quella tremenda difficoltà della resa pittorica di quello che vediamo per giungere a quella verità profonda, che è tutto sommato la verità della nostra anima.....generalmente in lui tutto è misurato e armonico e visto nella unità della commozione pittorica....compare talora nella sua opera un'aspirazione che vorrei dire surrealistica, ma quasi timorosa di complicare intellettualmente la schietta vena pittorico-rappresentativa che è in fondo la genuina verità della pittura di Aloi"(G. Cerrina, 1952)

(top)

L. Dudreville - Io e Aloi amici

"Le nostre idee sull'arte e sulla pittura s'incontrarono subito e senza fatica, collimando perfettamente. Era l'epoca in cui, abbandonate le astratte alchimie nelle quali mi ero dsperatamente dibattuto per anni, avevo fatto ritorno con fede alla abbandonata realtà, cercando orme d'espressione più semplici, più umane ed universali, mirando a conseguire la padronanza del mestiere per essere in grado di farmi intendere con maggiore compiutezza. Aloi mi capiva ed approvava. Mi capiva semplicemente perchè anch'egli cercava la stessa cosa... Dipingevamo elaborate, oneste naturemorte, studiavamo sulle stesse marcite, sugli stessi fossati, sulle medesime risaie lombarde, spesso facendo chilometri di bicicletta accalorati nelle solite discussioni, ma con la mente e la volontà costantemente tese verso ideali disinteressati  e purissimi." (L.Dudreville,1952)

(top)

L. Dudreville - Aloi realista del bello

"Ch'egli veda per linee e per colori alla moda degli antichi pittori del centro-Italia enon per toni di chiarosuro- come i veneti e i lombardi per esempio-, che la sua indole rifugga istintivamente da tutto ciò che può significare dramma, dolore, asprezza brutalità o volgarità preferendo ciò che è bello e dolce, tenue e piacevole, nulla può mutare all'impianto estetico del nostro amico, servendo tutt'al più, a conferirgli una data fisionomia, un suo particolare, personale carattere. Ma- a mio giudizio- Aloi è e resterà sempre un realista, in quanto la sua natura d'uomo, nata per una concezione ottimistica e gradevole della vita, è quella stessa che lo spinge fatalmente verso una visione pittorica misurata, lirica e, se volete. elegiaca, nella quale invano cerchereste la volontà di offendere l'ntegrità formale di quanto ha voluto raffigurare." (L. Dudreville 1952)
(top)

Titta Rosa - Aloi, Leonardo e la scienza

"La seconda lezione di Leonardo per Aloi è stata questa: scoprire i segreti delle scienze, sentire la scienza un'alleata dell'arte. La scienza inventa un'ordine nella natura; la pittura può, dev'essere un ordine imbevuto, se così posso dire, di fantasia, intriso di natura. Nè per Aloi questa verità poteva essere dilettantesca; egli, l'antidilettante, metteva,mette l'occhio nel microscopio non soltanto per curiosità, sebbene la ricerca scientifica abbia per lui anch'essa un carattere strumentale. Cogliere il segreto d'una vibrazione nell'infinitamente piccolo significa per lui, arricchire d'una modulazione nuova un colore, una forma; aggiungere dunque qualcosa alla sua arte." (Titta Rosa, 1940)
(top)


Titta Rosa - La pittura plastica

"Il carattere essenzialmente strumentale del disegno portava naturalmente Aloi verso la pittura. E verso una pittura non decorativa, bensì plastica, ma senza sforzature e deformazioni facili. Se dipingere non è riprodurre il vero, non è nemmeno deformare, e tanto meno deformare a freddo; è interpretare plasticamente una forma, riviverla nella sua struttura e nei suoi valori tonali, organizzarla in ritmi compositivi, plastici. La sintetica corposità e lo splendore smaltato e caldo di certe sue nature morte sono, mi pare, il frutto di tale concetto della pittura; che in Aloi è pura, non perchè vi manchi il soggetto (...) ma perchè è un approfondimento plastico del soggetto, un vederlo in uno spazio inedito, entro un sistema di rapporti inventivi, lirici." (Titta Rosa, 1940)
(top)

grone.jpg (3662 byte)
Grone, matita su carta, 1930